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FESTIVAL DI FILOSOFIA IN CIOCIARIA – Ceccano (Fr)

Luglio 13, 2018 - Luglio 15, 2018

FESTIVAL DI FILOSOFIA IN CIOCIARIA
13 – 14 – 15 luglio 2018, a Ceccano (Fr)

Nell’affascinante cornice del Castello dei Conti de Ceccano, l’Associazione “R-Esistenze”, sullo stimolo e l’esempio di altre realtà che hanno dato vita a festiva di filosofia e costituito scuole di filosofia in Italia, organizza e promuove la prima edizione del
FESTIVAL DI FILOSOFIA IN CIOCIARIA.
Il tema che verrà affrontato sarà quello della fragilità.

La prima edizione del Festival di Filosofia in Ciociaria, dal titolo “Restiamo Umani”, avrà luogo il 13, 14 e 15 luglio 2018, a Ceccano (Fr), e verrà ospitata dal Castello dei Conti de Ceccano, Piazza Camillo Mancini, Ceccano (Fr).

PROGRAMMA

Venerdì 13 luglio
– Ore 17:00
RESTIAMO UMANI
Introduzione alla prima edizione d
– Ore 17:30
Arcipelago fragilità (a cura di Roberto
Oggi, nel mondo dell’arroganza e della sfrenata competizione, che moltiplica solitudini e
diseguaglianze, esplode con maggior consapevolezza il tempo della fragilità.
spesso segnati da umana sofferenza, tormento e fragilità,
della fragilità può essere riposto il segreto del suo superamento.
– Ore 18:30
Granma82 – Nella stanchezza ardente del mio sangue
(a cura di acquasumARTE)
di e con
Maurizio Capisani, Sabrina Conte
Spettacolo ispirato liberamente al libro
– Ore 21:30
Amico fragile – spettacolo musicale
di Federico Palladini (voce e chitarra) e Massimo Campasso (percussioni)
Incursioni musicali di Gaia Masi, Leonardo Massa e Alessandra Titocci
Viaggio nel mondo della fragilità raccontato da
attraverso le canzoni, in cui prendono vita le
della maggioranza: le anime salve
del Festival di Filosofia in Ciociaria.
Gramiccia)
proveremo a scoprire se nella natura stessa
– spettacolo teatrale
“Elogio della fragilità”
(a cura di Federico Palladini)
Fabrizio De André (e da altri cantautori italiani)
storie dei diversi, dei vinti, degli incompresi,
lla salve.
Indagando rapporti
dei reietti,

Sabato 14 luglio
– Ore 10:00
Resistenza e scoutismo clandestino: le Aquile Ribelli (a cura di Veronica Fiorelli)
Quando Mussolini decretò lo scioglimento dei reparti scout con le leggi fascistissime, il lupetto
Ciacco, del gruppo Milano II, pronuncia la sua promessa entrando nella famiglia scout: è l’inizio per il
gruppo milanese dell’impegno di resistere “un giorno in più del fascismo”. Nel corso della lezione,
attraverso la lettura del libro “L’inverno e il rosaio”, raccolta di lettere e diari delle Aquile Randagie
negli anni ’28 – ’46, verrà approfondita l’esperienza dello scautismo clandestino e del suo rapporto con
la resistenza italiana.
Interventi musicali di Leonardo Massa
– Ore 11:30
Le nozze di Francesco e di madonna Povertà – Paradiso XI (a cura di Fausto Pellechia)
A partire dalla scelta del nome di Francesco da parte del gesuita José Mario Bergoglio, in cui è
presente, in un certo senso, la replica del contesto teologico della lauda di S.Francesco nel canto XI del
Paradiso di Dante, la lezione affronterà “le mistiche nozze” di Francesco e madonna Povertà, mettendo
in luce come queste evidenzino il carattere originale della vita evangelica estranea a ogni
canonizzazione giuridica. Infatti, in questo senso la Povertà autentica consiste nel rifiuto dell’animus
possidendi e delle formule del diritto.
– Ore 15:00
Commessi viaggiatori della Costituzione e processi agli autori nell’Italia degli anni
Cinquanta (a cura di Pasquale Beneduce)
Attraverso alcuni processi celebri degli anni Cinquanta a scrittori e sindacalisti, si intende ricostruire
lo sguardo spiazzante su un Paese nascosto e mai visto fra la vecchia legalità dei codici fascisti e dei
testi unici di pubblica sicurezza e la Costituzione, la nonviolenza e le cariche della celere, gli scioperi a
rovescio e la censura.
“Cronisti morali” della nuova Italia, militanti e scrittori si ritrovano a processo, per aver restituito la
voce, dal basso in alto, agli staccati dalla storia (così Dolci) e ai banditi dallo sviluppo e dalla
speranza.
– Ore 16:30
La solitudine delle donne (a cura di Adele Rodogna)
Nel volume di recente pubblicazione, “Le solitudini delle donne molisane ai tempi della prima grande
ondata migratoria”, l’autrice intende analizzare il ruolo delle donne e l’evoluzione dell’istituzione
famiglia (con attenzione particolare al Molise) dalla seconda metà dell’Ottocento al 1924, correlando
la sua riflessione ai seguenti eventi: la distribuzione della ricchezza tra produzione e riproduzione della
forza lavoro, le partenze migratorie, la conflittualità e le gerarchie sessuali, la violenza di genere e,
soprattutto, l’adulterio, con particolare attenzione con il fenomeno delle “vedove bianche”, la cui
documentazione è frutto di un impegno di scavo archivistico sulle fonti processuali dell’epoca
(raccolte attraverso gli incartamenti delle sentenze emanate dal 1868 al 1924).
– Ore 18:00
“Sebben che siam donne”: storie di donne e della resistenza taciuta
(a cura di Paola Bucciarelli)
A partire da una riflessione sulla fragilità femminile, che rappresenta l’unicità delle donne e spesso la
loro vera forza, verrà mostrato come ciò sia vero per le donne che fecero la Resistenza. Dopo un breve
inquadramento del periodo della Resistenza, verranno analizzate alcune biografie di partigiane,
delineando i caratteri della Resistenza al femminile. Inoltre, tramite il racconto diretto, verrà messo in
evidenza come l’esperienza della Resistenza abbia rappresentato una nuova importante tappa del
percorso di emancipazione femminile.
Interventi di:
– Fiorenza Taricone, Università degli Studi di Cassino;
– Lidia Menapace, partigiana.
Letture di Arianna Rossi
Interventi musicali di Federico Palladini e Leonardo Massa
* Nel corso dei tre giorni della I Edizione del Festival di Filosofia in Ciociaria, gli interventi teatrali
saranno a cura di Arianna Rossi e Stefano Pennacchi

Domenica 15 luglio
– Ore 10:00
Menti estese. Il sottile confine tra fragilità e potenziamento (a cura di Sara Ferracci)
Una questione molto dibattuta nell’ambito della cosiddetta Philosophy of Mind è il concetto di mente
estesa. Non è infatti considerabile come una sorta di “fragilità moderna”, se così vogliamo intenderla,
il fatto di doversi costantemente appoggiare a strumenti esterni, che vanno dai più banali, quali
quaderni, post-it ed altro, fino ad arrivare ai più tecnologici, quali computer, cellulari, ma anche
dispositivi di mixed reality o sostegni di varia natura che comprendono l’utilizzo di IA? Certo ad un
primo sguardo si potrebbe pensare che tali strumenti debbano piuttosto essere considerati come
potenziamenti della nostra cognizione e difatti lo sono. Ma se dovessimo pensare di eliminarli, di
rimuoverli, di farne a meno in ambito di determinati compiti, ecco che allora non ci sentiremmo forse
spaesati? Non diventerebbero appunto delle debolezze e quindi occasione di fragilità? Oppure, al
contrario, tirando in ballo anche una dimensione più sensoriale oltre che cognitiva, tali strumenti
vengono piuttosto in soccorso a differenti tipologie di fragilità umane.
– Ore 11:30
Pinocchio: l’avventura di diventare un bambino vero (a cura di Daniela Mastracci)
Pinocchio può essere letto come la storia della Natura che diviene Umana. Il legno, l’uomo che lo
lavora, l’uomo che lo cura, oppure lo trascura, oppure ancora che lo usa. Dal legno si scolpisce un ente
dalle sembianze di bambino: ma il legno sorprende, perché da esso emerge una Voce, che ride o che
piange, e due Occhi birichini, ma a tratti tristi. Ci sarà un bambino nascosto nel legno? Lo possiamo
scoprire leggendo le sue avventure.
Interventi musicali di Federico Palladini e Marco Francomano
– Ore 15:00
Fragilità biologica e fragilità umana: una storia ininterrotta
(a cura di Massimo Stanzione)
La condizione umana è radicata nel mondo della vita. Di conseguenza non ha un centro stabile. Sotto
tutti gli aspetti tradizionalmente invocati come garanti della sua unicità (linguaggio, cultura e psiche)
l’umanità resta tributaria di processi naturali, oggi parzialmente meglio compresi, ma certamente non
in modi definitivi né lineari. Siamo fragili come il mondo che ormai dominiamo, ma in effetti ancora
non controlliamo.”
– Ore 16:30
Cervantes: letteratura e follia (a cura di Giuseppe Grilli)
L’identificazione tra Cervantes e il suo personaggio pervasivo, Don Chisciotte, è ricorrente. Spesso,
però, l’identificazione o sovrapposizione tra Cervantes e Don Chisciotte è stata tacciata di
superficialità e combattuta, particolarmente con le armi della filologia. In tal senso la dicotomia
letteratura e follia è apparsa (quasi) una sintesi tra una richiesta di rigore interpretativo e un’altra di
libero sfogo, di fuoriuscita dal sistema. La domanda che oggi però, almeno una parte di critica si pone
è se la serietà del personaggio non sia altro che una maschera della follia. Dar conto del mondo,
specialmente con gli strumenti del comico, non è forse, infatti, l’essenza del pensiero di Cervantes
come volle definirlo/intuirlo Americo Castro nel suo libro indimenticabile del 1925? A siffatta
domanda proverà a dare risposta questa lezione.
– Ore 18:00
Fragile come una tela di ragno. Leonardo Sciascia e il potere (a cura di Toni Iermano)
Leonardo Sciascia è stato, per tutta la vita, un uomo “contro”. La sua lucidissima intelligenza critica,
irrobustita da un atteggiamento fermamente antidogmatico, ha messo a nudo le assurdità e le
contraddizioni di un Potere che solo a uno sguardo superficiale appare stabile e monolitico e che, in
realtà, è attraversato da una profonda fragilità.
– Ore 19:00
La notte, il mattino, il fanciullo: Aldo Capitini e la filosofia del mattino
(a cura di Francesco Postorino)
La notte è il linguaggio del male, il buio che ferisce e insulta l’essenza della fragilità. É esistita una
notte fascista, notoriamente combattuta con afflato religioso da Capitini, e continua a trionfare la voce
della prima vita, del fatto bruto, che oggi urla nell’epoca del nichilismo. Il mattino è la speranza di un
altrove, è l’attimo che non può fuggire, il nuovo evento che deve unire adesso (non domani) i corpi
della fragilità. La nascita del fanciullo può consentire l’inedita realizzazione del mattino. La realtà,
dunque, può essere liberata solo da chi diviene bambino innocente.
– Ore 21:30
Ceccano, Ciociaria e Filosofia (a cura di Andrea Selvini)
Visita guidata e spettacolo di Cultores Artium.
Per tutta la durata della I Edizione del Festival di Filosofia in Ciociaria “Restiamo umani”
verrà esposta, nei locali di svolgimento dell’evento, una mostra fotografica a cura di Ilaria
Capogrossi e Luisa Ceccotti (2.0 Fotografi), dal titolo: “IO SONO”.
IO SONO è il progetto fotografico di Ilaria Capogrossi e Luisa Ceccotti, un reportage e un ritratto
sociale di immagini piene, profonde ed ordinate. Un progetto che nasce con l’intenzione di provare a
rendere l’umanità protagonista attraverso il ritratto fotografico in una società che in molti casi non sa
nemmeno riconoscerla come tale. Il risultato consiste in una serie di volti a grandezza naturale, in cui
il soggetto si impone sull’osservatore con un forte impatto visivo. Un progetto che permette ai
protagonisti delle fotografie, tutti diversi per età, sesso, orientamento, fragilità, estrazione sociale, di
emergere per occupare e/o riconquistare l’attenzione che ogni persona dovrebbe meritare.

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