Una delle tante festività della Ruota dell’Anno legate ai rituali stagionali e vegetazionali è quella della Candelora.

Questa festa ben si inserisce nel quadro delle feste stagionali legate alla cacciata del Nume inverno e ai rituali per propiziare il ritorno della fertilità agro-pastorale.

Per quanto di chiara origine pagana, Il nome della festa è di origine cristiana, attribuito alla celebrazione del 2 di febbraio per ricordare la presentazione della Vergine al tempio quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. La festa venne introdotta tra il 492 e il 496 da Papa Gelasio I in onore della Purificazione della Madonna.
In realtà il fuoco delle fiaccole romane prima, e dei ceri cristiani poi, fa inserire la Candelora nelle già note feste del Fuoco.
Le spiegazioni che vengono associate a questo tipo di rituali sono essenzialmente due, da una parte si è pensato che tali riti si basassero su una magia imitativa o “simpatica” del ciclo solare, dall’altra che avessero esclusivamente una funzione purificatrice. La prima ipotesi è però quella che qui ci sentiamo più propensi a “sponsorizzare”. Il messaggio insito nel rituale è ben chiaro: Nel momento in cui l’Inverno si fa più duro ecco che l’uomo tenta di esorcizzarlo riportando la “luce” sulla terra.
Secondo l’idea primitiva di magia simpatica o imitativa, così come fuochi scaldano gli uomini, allo stesso modo il Sole deve tornare a riscaldare la terra.
L’idea della rappresentazione in terra del ciclo solare è anche celata in alcune usanze popolari centro europee di far ruzzolare una ruota infuocata giù per una collina o il correre per i campi con fiaccole accese per diffondere e riportare la luce e il calore nelle campagne.
Il falò prima e la candela poi diventano dunque il mezzo per propiziare il ritorno del calore, della luce e dunque della bella stagione e scacciare così l’ormai stanco Nume Inverno, che, come l’Antico nota, inizia a cedere il passo a un più lungo periodo solare. Ancora una volta la religione cristiana assorbe queste credenze associando tale festività alla Vergine Maria.
“La funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume dei gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le cittta’, mutando quella superstizione in religione e pieta’ cristiana”.

La festa divenne così quella ‘delle candele’, e fu chiamata Candelora, dal tardo latino “candelorum”, per “candelaram”, benedizione cioè delle candele.
Questi ceri benedetti venivano poi successivamente conservati nelle case dei fedeli e che venivano utilizzati anche per rituali magico-popolari che in realtà ben poco hanno a che fare con le tradizioni cristiane.

Fonte
I RITUALI PAGANI DELLA CANDELORA:
Origini e tradizioni popolari di Andrea Romanazzi

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