LA LEGGENDA NARRA CHE…
Secondo la tradizione popolare gli ultimi tre giorni di gennaio coincidono con i tre giorni più freddi dell’inverno.
Diverse, però, le versioni che raccontano l’origine dei “Giorni della Merla”, secondo una di queste, in tempi – appunto – leggendari, Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Invidioso di una Merla molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime, si divertiva a tormentarla con bufere di neve e vento.
Stufa di tutto questo, un giorno la Merla andò da gennaio e chiese: “potresti durare un po’ di meno?”. Ma l’orgoglioso Gennaio rispose: “carissima, proprio non posso’”. L’anno seguente, la Merla fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido, rimanendo per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. “‘Quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno’”. Così Gennaio andò dal fratello Febbraio, che aveva 31 giorni, e gliene prese tre. “Cosa vuoi farne?” – racconta ancora la leggenda – e Gennaio rispose “vendicarmi di una Merla impertinente”. Così tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni.
La povera Merla, andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei tre freddissimi giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa di fumo e fuliggine.
Ecco perché da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.