Rocca Janula

Rocca Janula

Sull’origine del nome ci sono due ipotesi: la prima attribuisce il nome alla presenza sul colle di un luogo di culto dedicato al Dio Janus, Giano; la seconda dalla parola latina Janula che significherebbe porta, quindi una sorta di porta per Montecassino.

La messa in opera di fortificazioni iniziò nel X secolo quando l’abate Aligerno condusse i primi monaci benedettini sede di Montecassino. Fu un periodo in cui l’insediamento fortificato sulle alture divenne elemento imprescindibile per il controllo del territorio. Fu proprio in questo frangente che Aligerno costruì, senza alcuna autorizzazione, la rocca Janula, in seguito approvata da Pandolfo I Capodiferro che autorizzò i monaci a costruire tute le fortificazioni che ritenevano necessarie per la protezione del loro territorio.

Originariamente la costruzione era composta da una torre quadrata, costruzione molto diffusa all’epoca nel territorio, e simbolo dei primi elementi di incastellamento di questo territorio. Queste rocche, distanti dagli abitati, hanno principalmente funzione militare e non residenziale, infatti permettevano una difesa totale del territorio. La sua posizione, più bassa rispetto a Montecassino, permetteva la difesa del Monastero e il controllo della via sottostante.
Durante la II Guerra Mondiale la rocca subì ingenti danni, e lasciò in piedi solo la torre pentagonale e una piccola parte della mura. Nei primi anni del 2000 fu oggetto di profondi restauri e riaperta al pubblico nel 2015.
Oggi è visitabile ed è teatro di mostre ed eventi culturali.

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