Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

LA STORIA

Inaugurato nel 1922 a Pescasseroli, inizialmente il Parco era denominato Parco Nazionale d’Abruzzo in quanto si estende, per circa i ¾ nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo,  e per il resto nelle province di Frosinone nel Lazio e d’Isernia in Molise. Con un decreto legge del 23 marzo 2001 il Parco fu denominato il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Rappresenta uno dei parchi più antichi d’Italia e famoso oltre confine per aver preservato alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, come il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’orso bruno marsicano
Il suo isolamento permise la conservazione di un’elevata quantità di specie animali e vegetali.
Inizialmente persone del luogo volevano istituire in questa zona una riserva di caccia ma fu grazie alla famiglia Sipari, una famiglia benestante, che si impegnò per la realizzazione della Riserva Reale dell’Alta Val di Sangro, che vide la luce nel 1872 con Vittorio Emanuele II.
La proposta di realizzare un Parco Nazionale vide in prima linea Erminio Sipari, il botanico Pietro Pirotta, lo zoologo Alessandro Ghighi, lo scrittore Luigi Parpagliolo e l’associazione naturalistica federata “Pro Montibus et Sylvis”, e nel 1923 fu ufficialmente istituita l’Amministrazione del Parco.

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