Monte San Giovanni Campano

Monte San Giovanni Campano

Anticamente in epoca medievale era protetta da un Castello (X secolo) , oggi ancora visibile, che le diete il nome di Castelforte.

Il nome attuale deriva dal Monastero dedicato ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista, edificato dai Benedettini . La tradizione vuole che San Benedetto da Norcia passasse per questo territorio e fondasse il Monastero sia per dare ai suoi frati un alloggio sicuro durante i loro trasferimenti da Subiaco a Montecassino e viceversa, sia per cercare di convertire gli abitanti del luogo al Cristianesimo.

Era il 15 luglio 1592 quando fu rinominato in Monte San Giovanni su volontà del Papa Clemente VIII.
Nel 1872 venne aggiunto “Campano”, per indicare l’appartenenza alla provincia detta “Campagna” dell’allora Stato della Chiesa. Il tutto fu necessario per distinguerla da Monte San Giovanni in Sabina (Rieti).

Come la maggior parte dei borghi medievali, il centro storico sorge su di una collina intorno al castello, l’edificio principale nel medioevo residenza del signore del luogo.
Oggi fa parte del Club de “I borghi più belli d’Italia”.

Da vedere:

Chiesa collegiata  Santa Maria della Valle
Rappresenta il principale luogo di culto della città. Fu distrutta nel 1495 e ricostruita nel 1632 dal Cardinale D’Aragona su progetto della Scuola di Bramante. Nel 1773 fu papa Clemente XIV ad elevarla ad “Insigne e perpetua Collegiata”.
Nel 1856 fu installato l’organo, del quale hanno usufruito grandi Maestri come Clementi ed Aldega.
Esternamente la facciata è composta da due diversi ordini di lesene, uno superiore, nel quale troviamo una finestra con una vetrata moderna con l’immagine di San Giovanni Battista e uno inferiore con un portale con la lapide commemorativa della costruzione.
Internamente troviamo una grande navata a croce latina, e una cappella principale ricca di preziosi marmi.
Nella volta troviamo raffigurazioni dell’Antico Testamento, risalenti al XIX secolo.
Importante è il Battistero, opera del Maestro originario della città Manlio Sarra risalente al 1957, in cui è raffigurato “Il Battesimo di Gesù””.
Nel 1974 fu sostituita la vecchia porta principale di legno con una massiccia porta di bronzo, opera dello scultore anagnino Tommaso Gismondi. Formata da blocchi di sei diverse sculture verticali e uno orizzontale, ha come tema principale la devozione per la Madonna del Suffragio e per i Santi Patroni della città.
Nel 2007 venne sostituita anche la porta d’accesso secondaria in legno della Chiesa, ad opera di un cittadino anonimo che si è fatto carico delle spese. La porta di bronzo è stata realizzata dallo scultore Pasquale Nava. Il tema dell’attuale porta raffigura la magnifica devozione della popolazione locale nei confronti della Madonna de Suffragio.

Una grande importanza nella Chiesa assumono le vetrate, quattro in stile Canterbury, simili alla omonima cattedrale sita in Inghilterra e sei di tipo italiano, dai toni più sfumati e sobri. Le vetrate, in epoca gotica, sostituivano le pareti, e creavano effetti cromatici e rendevano più luminose gli ambienti.

IL SIMULACRO
E’ un’opera in legno che rappresenta la Vergine in piedi e presente nella Chiesa dal 1632

Il Castello Ducale – Prigione di San Tommaso
Edificato a fine X secolo, era composto da cinque piani, dei quali gli ultimi tre distrutti da terremoti, due torri ed un ambiente carcerario. Per secoli, data la sua posizione, era posto a difesa dei confini dello Stato Pontificio meridionale.
Nel 1157, un vassallo di papa Adriano IV, il Conte d’Aquino divenne proprietario della struttura che qualche anno dopo subì ingenti danni a casa di un terremoto..
Le carceri si trovano nei sotterranei, tra cui quella che ospitò San Tommaso d’Aquino, con scritte sulle pareti ad opera dei detenuti.

La Prigione di San Tommaso d’Aquino è composta da due stanze, quella della detenzione è oggi una cappella dedicata allo stesso Santo. Di forma rettangolare, con pavimento a scacchi e lisce pareti. Su l’altare c’è un dipinto su tavola del XVI secolo in cu ivengono raffigurati episodi della vita del Santo.

Nell’antistante piazzale di corte si erge la torre Maschia, del XII secolo, con una pianta quadrata alta circa 20 m. e nella parte nord-est troviamo una torre pentagonale, le due torri erano unite da un passaggio sotterraneo che conduceva circa 400 metri fuori dal castello.

Conventi dei Frati Cappuccini
Costruito nel 1260  su una collinetta solitaria, fu completamente restaurato da Vittoria Colonna nel 1531 e in seguito donato dalla famiglia dei Conti D’Aquino al nuovo ordine dei Frati Minori Cappuccini. Molto fornita la biblioteca che conserva documenti donati dal musicista e letterato  del luogo Giovan Thomaso Cimello ai frati. Dopo un periodo di splendore il convento, a causa delle crisi delle vocazioni religiose, subì un lento declino.

.nel 1961 Padre Francesco Cervoni lo ristrutturò completamente e ancora oggi è visibile nelle sue antiche strutture ma rischia la chiusura per mancanza di frati.

Palazzo Comunale

• Castello Ducale (prigione di San Tommaso XI sec.)

• Cinta muraria e porte medievali

• Resti del tempio rupestre di Pozzo Faito

• Cippi confinari tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie

• Chiesa di S. Pietro de Arenula (XI sec.)

• Santa Maria dell’Arendola

• Santa Maria della Valle

• Madonna del Reggimento

• Convento dei Frati Minori Cappuccini

• Vitarello località Anitrella (punto più stretto del corso del fiume Liri)

Aggiungi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Post Recenti

resti di un pachiderma

Resti di un pachiderma vissuto 400.000 anni fa

Pozzo d'Antullo

IL POZZO D’ANTULLO

Mountain bike Adventure

Mountain Bike Adventure

Gli eventi della Ciociaria

BORGHI ANTICHI

DOVE MANGIARE

PASTICCERIE

IN COLLABORAZIONE CON