Castello Sindici o dei Conti di Ceccano

L’attuale fortezza è il risultato di vari rimaneggiamenti che si sono avuti nel corso dei secoli.  L’edificio si origina da una torre d’avvistamento del VIII secolo costruita sull’area dell’antica acropoli.

Nel Medioevo il castello Sindici assunse grande importanza divenendo il centro della contea dei Conti de Ceccano, un potente stato autonomo.

Tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 con l’estinzione della famiglia il castello e i loro beni passarono alla famiglia dei Caetani ed in seguito ai Colonna.

Nei secoli successivi cominciò la fase di declino del castello che venne destinato a carcere e, dal 1734, venne totalmente convertito in luogo di pena e di reclusione per volere di Fabrizio Colonna.

Il tribunale generale dello stato venne trasferito a Ceccano, assieme all’archivio e alle carceri, da Pofi. Al castello si aggiunsero altri edifici, come il tribunale, l’infermeria, la cappella e dei ballatoi esterni per collegare le due ali del carcere (maschile e femminile).

Nel 1816 i beni dei Colonna vennero acquisiti dal Marchese Berardi. Tra le varie opere di rinnovamento in città, ci fu anche il castello che venne restaurato ed innalzato con l’aggiunta di finestre a trifora ed una merlatura sul tetto e sulla torre.

Con la chiusura del carcere nel 1973 il castello venne abbandonato. In seguito è stato acquistato dal Comune e parzialmente restaurato al fine anni ’90. Dal 2012 è visitabile nei fine settimana grazie all’Associazione Cultores Artium.

All’esterno il castello conserva molti elementi medievali come il rivellino (torre a difesa dell’ingresso principale) tracce di una piombatoia, (terrazzo senza pavimento dal quale si gettavano liquidi bollenti sui nemici).

Nell’antica corte d’onore si notano resti della merlatura ghibellina che testimonia la politica filo imperiale dei conti di Ceccano. In basso si trova un rosone ottagonale, un chiaro omaggio alla famiglia degli Svevia che avevano rapporti con i nobili ceccanesi. Il rosone è molto simile a quello di Priverno (Palazzo COmunale), Abbazia di Fossanova (Facciata) e Ferentino (facciata di SAnta MAria MAggiore).

Nell’antica piazza d’armi si trova la torre maschio si trovano gli edifici aggiunti nell’epoca del carcere: il tribunale, l’infermeria e la cappella.

Negli ambienti interni sono visibili affreschi medievali, tra cui un raro calendario iconografico dei mesi dell’anno, che risale al XIII secolo, pitture sacre e graffiti realizzati dai detenuti quando la struttura era adibita a carcere.

Associazione Cultores Artium

cultores.artium@gmail.com

© foto Daniela Bertino e Alberto Bevere

 

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