La cascata, un vero angolo di paradiso naturale, è posta in prossimità del punto di confluenza tra il Simbrivio e l’Aniene, nella zona archeologica chiamata dai latini “ad communes aquas”, Comunaque, considerata una delle prime zone con opere per la cattura dell’acqua del fiume Aniene, conosciuto come l’acquedotto Anio Novis del I secolo d.C. tra i più importanti della Roma Antica sia per la quantità che per la qualità delle acque.
Visibili in quest’area sono visibili oltre che alcuni ruderi di una villa ed opere idriche di blocchi megalitici, che si fanno risalire all’epoca dell’imperatore Claudio anche resti di archeologia industriale, una delle prime centrali idroelettriche.
© Photo by Caterina e Mattia Balzano