Abbazia di Casamari

L’abbazia di Casamari, con il suo stile gotico cistercense, è sicuramente uno dei monasteri più importanti del panorama italiano. Edificata nel 1203, è situata in un territorio del Comune di Veroli (Fr), fu elevata nel 1957 da papa Pio XII alla dignità di Basilica Minore.

Edificata sulle rovine di un antico municipio romano, prende il nome Casamari dal latino “Casa di Mario”, Caio Mario celebre condottiero romano.
Furono i benedettini nel XI secolo ad insediarsi nel luogo e fondare l’abbazia.

Secondo alcune fonti, Chartarium Casamariense, nel 1005 i monaci della vicina Veroli decisero di riunirsi in un monastero e scelsero Casamari .
Intorno al 1140 i benedettini vennero pian piano sostituiti dai monaci cistercensi.
Nel 1623 i monaci si ridussero di numero.
Nel 1974 l’abbazia fu dichiarata monumento nazionale riacquistando prestigio e stabilità economica.
Nel 1929 la congregazione di Casamari fu eletta canonicamente congregazione monastica e fu aggregata alle altre dell’ordine dei Cistercensi.

La sua struttura, simile a quella dei monasteri francesi, è formata da un ingresso con una porta a doppio arco e da un giardino con un chiostro centrale, quadrangolare, con quattro gallerie con copertura semicilindrica.

L’aula capitolare è un ambiente formato da nove campate e da quattro pilastri ed è usata per le riunioni. Dal chiostro si accede alla chiesa che è a pianta basilicale a tre navate; la facciata presenta all’esterno un grande portico, dietro l’altare si trova il coro costruito nel 1940. Le finestre della chiesa presentano delle lastre di alabastro al posto dei vetri.

L’abbazia è sede ci varie attività come la farmacia, la liquoreria, restauro di libri, biblioteca e museo archeologico.
La prima farmacia all’interno del monastero fu fondata nel 1760 e chiusa durante il periodo napoleonico (1811).
L’attuale farmacia fu inaugurata nel 1948 con due sale, una di vendita e un laboratorio.

La biblioteca è caratterizzata da un soffitto a cassettoni sostenuto da quattro archi a tutto sesto. Nel suo interno troviamo oltre 80.000 volumi tra i quali un antico manoscritto “Regola di San Benedetto” risalente alla fine del XII secolo.

© PhotoCredits Elio Presciani , Maria Elena Mastracci

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